Antonio Passa

Il ri-tratto d’Antonio

 

 

 

 

 

…anche stasera il mare s’appoggia alla terrazza e poi sbadiglia. La brezza che espira è calda e sottile. Sussurra. Il soffio incontra e attraversa l’u­scio della coscienza e, sulla parete antistante alla terrazza, prende la forma del pensiero: è la festa nuziale! Lo sciabordio dell’acqua trova il suo vaso e, in una minuscola regione dell’universo, fa risplendere la luce. La luce rosa della carne, specchio in cui ogni volto e colore lampeggia. Il ri-tratto di Antonio non è un ritratto, è il ri-tratto che istante per istante, frammento per frammento, tre per quattro, ad uno ad uno, senza tempo, riflette l’im­magine di ognuno ma…è pur sempre lo stesso viso, perché il quadro è l’a­natomia del numero e la geometria dinamica dell’Anima…per­ché, la nostra, è un’Anima Sola…perché la Psiche è la stessa: quella che traccia i confini sacri della linea e dell’es­sere, quella che muta in diagonale accarezzando la vita, quella che campisce con toni e timbri infiniti i volumi e le superfici dell’Eros, quella che fa cantare il poeta e che proietta lo sguardo nei luoghi senza limiti, i luoghi angusti e bui che ancora ignorano il bagliore dell’esperienza e la fioritura dell’umana emozione. Il cerchio, così, si stringe, si chiude nel quadrangolo: il ri-tratto di Antonio non è un punto nello spazio, è l’architettura genetica, è lo spazio di un punto dello spazio. Guardiamo, e siamo altrove! Il tutto è libero e costretto in un rammendo, lì dove l’occhio si posa e di nuovo si dissolve nelle dimensioni trasversali e parallele, allo stesso tempo alte e profonde, destre e mancine, calde e a volte fredde del­l’Anima. I demoni sono i fiocchi di neve in ginocchio di fronte al sole. A loro, non resta che disciogliersi nel chiarore immenso e stellare. Il dado è tratto due volte, la solitudine riconosce le altre solitudini e può abbracciarle, soltanto adesso!

…anche stasera il mare s’appoggia alla terrazza di Antonio. Sbadiglia. Alita. Bisbiglia i suoi versi. L’onda s’infrange sul ri-tratto di Antonio. Ri-suona dal ri-tratto di Antonio.

Il ri-tratto di Antonio è la parola, una parola d’amore, è la presenza in assenza del mare.

 

Giuseppe Pansini

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