Scatole apribili che contengono cose qualsiasi trasformate tuttavia dal tempo e dall’uso, tele dipinte all’interno delle quali alcuni oggetti ci ricordano che si tratta di superfici sensibili, che hanno raccolto stati d’animo e emozioni, restituiti ora in forme diverse ma connesse: questi lavori di Domenico Giglio, raccolti in questa mostra dal titolo apocalittico Giudizio universale, sono i segni di una condizione individuale ma nello stesso tempo che cerca di divenire corale. Questo linguaggio, Giglio lo mette a punto per parlare non proprio direttamente come farebbe con delle parole: usa gli oggetti e la tela, i codici privati di un alfabeto continuamente rimaneggiato, per costruire storie che vuole raccontare e mettere in relazione con altre vicende, per trovare punti in comune, zone di confronto e dialogo ma su un terreno mediato da questi segni-vocaboli coniati intimamente e sulla propria pelle.
Via Reggio Emilia 32/b
00199 roma italy
+39 06 99706573