Padre delle tre arti nostre architettura, scultura e pittura”: primo abbozzo di ogni creazione, primo approdo di ogni idea generata dall’intelletto. Tanto che anche gli scultori, affermava Giorgio Vasari, devono avere almeno un poco di pratica del disegno, pur esprimendosi poi al meglio nel rilievo. L’esercizio retorico può sembrare logoro, eppure sarebbe davvero interessante ascoltare il giudizio del Vasari dinanzi alle opere di Paola Margherita, in cui l’idea è sì diventata disegno, ma poi il disegno si è trasformato fisicamente in scultura. C’è una precisa progettualità a fondare questo processo creativo: se l’idea, associazione di pensiero, simboli e forme, è paragonabile a quel che è l’embrione nello sviluppo dell’essere umano, potremmo dire che i disegni di Paola nascono già nella consapevolezza che il loro destino è quello di tramutarsi in scultura, come il feto in uomo adulto.
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